Cyber risk, come affrontarli con le giuste polizze assicurative

Le innovazioni digitali hanno apportato importanti benefici a società e professionisti di tutta Italia ma, con i vantaggi, hanno evidentemente portato anche qualche malus, rappresentato principalmente dal’esposizione a rischi crescenti, di natura mai sperimentata in precedenza.

Ma come possono essere affrontati e “gestiti” tali rischi?
 

Le Polizze Assicurative per il Cyber Risk 

Iniziamo subito con il sottolineare che, in termini metodologici e facendo ricorso alle linee guida internazionali, sono cinque le macro famiglie di rischio: operativi; finanziari; strategici; organizzativi; di pianificazione aziendale e di reporting.

Ebbene, il Cyber Risk ha la (poco) invidiabile caratteristica di poter abbracciare in maniera indifferente ciascuna di queste famiglie di rischio, considerandosi dunque come una nuova tipologia di macro-rischio determinata dall’evoluzione tecnologica.

In tal senso, il Rischio Informatico è un rischio di danni economici e di reputazione, che derivano dall’uso della tecnologia. In tale ambito, l’elenco dei rischi è evidentemente molto varia, e in grado di abbracciare sia quelli di natura endogena (si pensi a quelli naturali come gli incendi, finanziari come quelli delle variazioni dei prezzi, strategici come la concorrenza, errori umani come la cancellazione involontaria o volontaria dei dati), che esogena (come il danneggiamento di hardware e software, malfunzionamento dei sistemi, errori nell’esecuzione delle operazioni nei sistemi, e così via).

Una gamma di rischi varia ed eterogenea, che possono verificarsi in conseguenza di programmi malware e virus, o ancora attraverso truffe informatiche, cyberbullismo, ricatti online e tanto, tanto altro ancora.
 

Come gestire il rischio

Dinanzi a questo scenario di rischi vari e fortemente impattanti, l’azienda è posta dinanzi alla necessità di approcciare a un corretto processo di Risk management, di gestione del rischio, intendendo per tale quel processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano le strategie per fronteggiarlo.

In tale scenario, un elemento immancabile nella corretta gestione del rischio è quello della Polizza Assicurativa, contratti assicurativi spesso molto articolati e personalizzati, in grado di tutelare il cliente da una serie di ipotesi di rischio che potrebbero apportare danni diretti e indiretti anche particolarmente rilevanti, pur con approcci profondamente differenti a seconda della compagnia assicurativa.

Molti operatori, per esempio, hanno sviluppato delle Polizze Cyber Risk considerando questo tema assicurativo come estraneo a qualsiasi assicurazione tradizionale. Insomma, l’offerta di questi operatori tende a concretizzarsi con il lancio di polizze tecnologiche, ovvero Polizze Assicurative in cui il rischio informatico viene quasi “isolato” rispetto alle altre categorie di rischio “tradizionali”.

Altre Compagnie Assicurative hanno invece preferito affrontare questo discorso finendo con il considerarlo come una integrazione alle polizze tradizionali, andando in questo modo a sviluppare una sorta di addendum ai contratti più ordinari.

In realtà, la cosa migliore da fare, in questo frangente, dovrebbe essere quello di considerare le Polizze Cyber Risk come dei contratti molto articolati, da personalizzarsi sulla base delle effettive e specifiche esigenze della clientela. È piuttosto evidente – giusto per fare un esempio – che una polizza cyber risk per un’azienda che ha nel core business un’attività che la espone al rischio di infrazione delle norme sul trattamento dei dati personali richiederà una polizza dalle caratteristiche diverse rispetto a quella di un’azienda che invece ha bisogno di mettere in sicurezza la produzione industriale, che è gestita oramai interamente da sistemi informatici e automatizzati.

 

 

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