cosa studiare per l'esame per diventare avvocato

È tutto pronto: l’11 dicembre 2025 si terrà l’esame di abilitazione a cui parteciperanno più di 10.000 aspiranti avvocati. 

L’esame si svolgerà in diverse città italiane, così come indicato anche sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia che riporta i nominativi di tutti i componenti della Commissione centrale e delle sottocommissioni presso ciascuna Corte di Appello. 

Ma come si svolge l’esame e cosa bisogna studiare?  Facciamo insieme un breve recap di tutte le informazioni necessarie per prepararsi ad affrontare il test nel migliore dei modi.

Come si svolge l’esame di abilitazione per avvocati e quali materie studiare.

La prova scritta.

L’esame, le cui modalità sono state confermate dal Ministero della Giustizia, consisterà in due prove principali, una scritta e una orale. 

Durante la prova scritta i candidati dovranno redigere un atto giudiziario su un quesito proposto dal Ministero della Giustizia e a scelta le seguenti materie:

  • Diritto privato, 

  • Diritto penale,

  • Diritto amministrativo. 

La prova si svolgerà in presenza e sarà possibile portare all'interno codici contenenti esclusivamente riferimenti di giurisprudenza (senza dottrina o commenti).

La prova orale.

La prova orale, invece, si svilupperà in tre fasi:

La prima parte si baserà su una questione pratico-applicativa, in cui il candidato affronterà un caso pratico che richiede conoscenze di diritto sostanziale e processuale scegliendo, anche in questo caso, tra Diritto civile, penale e amministrativo. 

La seconda verterà su una discussione su tre materie preventivamente scelte.

Il candidato dovrà infatti scegliere due materie di diritto sostanziale a scelta tra penale, civile e amministrativo, e una materia di diritto processuale, tra procedura civile e procedura penale.

Le domande dovranno attenersi alle materie scelte dal candidato ma saranno, in ogni caso, valutate positivamente le risposte basate su collegamenti interdisciplinari.

Infine, il candidato dovrà dimostrare la conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato.

Qual è il punteggio per superare l’esame.

La prova scritta sarà valutata da una sottocommissione composta da tre membri, ognuno dei quali potrà assegnare fino a dieci punti di merito. La prova si è superata se il candidato avrà raggiunto un punteggio minimo di 18 punti.

Per quanto riguarda la prova orale, invece, il candidato dovrà ottenere un punteggio complessivo di 105 punti. 

È importante ricordare che non è ammessa la compensazione con voti al di sotto del 18 in ciascuna materia orale.

Cosa fare dopo aver superato l’esame: dal giuramento alla stipulazione della Polizza RC Professionale. 

Una volta superato l’esame, l’aspirante avvocato potrà finalmente procedere con il giuramento presso il Tribunale, secondo le modalità regolate dall’articolo 8 della legge 247 del 2012.

La seduta è pubblica e rappresenta un momento solenne in quanto sancisce l’inizio dell’esercizio della professione. 

Da questo momento sarà possibile iscriversi al Consiglio dell’Ordine degli avvocati e alla Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. 

La Polizza RC Professionale obbligatoria.

Per poter esercitare la professione, ogni avvocato deve inoltre stipulare la Polizza di responsabilità civile professionale.
L’obbligo è stato introdotto dal D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137, art. 5, e reso operativo dal DM 22 settembre 2016, che stabilisce i requisiti minimi delle polizze destinate agli avvocati.

La Polizza RC Professionale Avvocato è uno strumento fondamentale in quanto tutela il legale dai rischi derivanti da errori, omissioni, negligenze e responsabilità nell’esercizio dell’attività forense, garantendo il risarcimento dei danni provocati a terzi.

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