nasce il pool delle compagnie che mira a ridefinire le polizze catastrofali insieme al sace

Nel mese di luglio ha preso il via il pool assicurativo Cat Nat, che riunisce la maggior parte delle Compagnie di assicurazione che operano in Italia che, insieme, coprono il 75% del mercato.

Si tratta di un importante strumento di concertazione che rappresenta un passo importante per attuare la partnership pubblico-privato, voluta dalle Istituzioni, per garantire l’applicazione della norma sull’obbligo di copertura contro le catastrofi naturali per le imprese (Legge 213/2023). 

Il pool agirà a tutela delle imprese e si occuperà della negoziazione e cessione dei rischi a riassicuratori terzi (incluso il riassicuratore pubblico SACE).

Il Presidente dell’ANIA, Giovanni Liverani, nel comunicato stampa ha dichiarato: “Abbiamo lavorato intensamente con il mercato assicurativo per creare un sistema che porterà benefici concreti a tutto il Paese. Abbiamo messo in campo un’alleanza strategica tra pubblico e privato che aiuterà la nostra economia e il nostro territorio. Siamo pronti a offrire uno scudo di protezione alle aziende per renderle più forti e competitive”.

Polizze Catastrofali: il dibattito sui prezzi.

Una delle principali questioni da affrontare sarà quella dei prezzi troppo elevati. 

Sia le aziende che le compagnie stanno seguendo con attenzione l’evoluzione del nuovo obbligo assicurativo contro i danni catastrofali. Le prime sono preoccupate per il peso economico che comporta la stipulazione della polizza, mentre le compagnie devono strutturare un’offerta adeguata, valutando con attenzione quelli che sono rischi sempre più frequenti.

Anche gli agenti e le reti distributive stanno facendo sentire la propria voce: da un lato vedono in queste polizze un’interessante opportunità di business, dall’altro temono che tariffe troppo alte possano compromettere la fiducia costruita con i clienti nel tempo.

Secondo le stime di ANIA, quando tutte le imprese saranno assicurate, si parlerà di un mercato da circa 2 miliardi di euro in nuovi premi, con una copertura complessiva di 2.200 miliardi. Il premio medio annuo dovrebbe aggirarsi su qualche centinaio di euro, ma varierà molto a seconda delle dimensioni dell’impresa assicurata.

Il ruolo dell’IVASS.

Con l’obiettivo di monitorare i prezzi, l’IVASS lancerà a breve un portale informatico per la comparazione delle polizze offerte dalle compagnie sul mercato.

Il suo compito sarà quello di garantire la tutela degli assicurati, la trasparenza dei contratti, e assicurare la sostenibilità tecnica delle coperture da parte delle compagnie. Queste ultime, tra l’altro, come previsto dalla legge, potranno fissare un tetto alla tolleranza del rischio oltre il quale potranno decidere di non assicurare altre imprese.

Le scadenze.

Per comprendere quale sarà la risposta delle PMI all’obbligo assicurativo, e quale impatto avrà sul mercato, dobbiamo attendere ottobre. 

Ricordiamo infatti che il decreto di proroga del 28 marzo ha fissato le scadenze:

  • al 1° ottobre 2025 per le imprese di medie dimensioni,

  • al 1° gennaio 2026 per le micro e piccole imprese. 

Per le grandi imprese, invece, il termine ultimo era stato fissato al 31 marzo, ma con 90 giorni di tempo per adeguarsi senza il rischio di incorrere in sanzioni. 

Si considerano grandi imprese tutte quelle aziende che, al momento della chiusura del bilancio, soddisfano contemporaneamente questi requisiti:

  • un fatturato superiore a 150 milioni di euro;

  • un organico pari o superiore a 500 dipendenti.

L’importanza delle Polizze Catastrofali.

Nonostante il dibattito sui prezzi e le sfide legate all’adeguamento al nuovo obbligo, è fondamentale ricordare quanto sia cruciale dotarsi di una polizza contro le catastrofi naturali. 

Secondo il Rapporto 2024 dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale il 2024, negli ultimi 10 anni, in Italia si sono registrati oltre 1.200 eventi climatici estremi, con un aumento del 35% rispetto al decennio precedente, causando danni stimati per oltre 20 miliardi di euro. 

A partire dal 2000 le anomalie, rispetto alla base climatologica 1991-2020, sono state quasi sempre in aumento e il 2024 è stato l’undicesimo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma.

Le precipitazioni cumulate annuali in Italia nel 2024 sono state complessivamente superiori alla media di circa l’8%. Le aree settentrionali e centro-settentrionali sono state caratterizzate da alluvioni e piogge molto intense, mentre la restante parte del territorio nazionale ha registrato una forte siccità.

Si tratta solo di alcuni esempi che mostrano quanto questi eventi colpiscono sempre più frequentemente, mettendo a rischio la stabilità delle imprese e delle comunità locali. 

È chiaro che la copertura assicurativa si pone ormai come uno strumento indispensabile per affrontare le sfide del futuro con maggiore serenità.

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