Compagnie Assicurative e smart working, l'insurtech si conferma vivo

Il mondo assicurativo si conferma ancora una volta leader d’avanguardia nel mercato del lavoro.

Il 26 Febbraio si è concluso, dopo mesi di trattativa, l’accordo tra l’ANIA e FIRST-CISL, FISAC-CGIL, FNA, SNFIA e UILCA, che contiene le Linee guida in materia di Lavoro Agile.

L’accordo si pone l’obiettivo di realizzare un sistema di riferimento per le aziende che desidereranno sottoscrivere forme di lavoro agile anche quando l’emergenza sanitaria si sarà conclusa.


 

Gli obiettivi delle Linee guida sullo smartworking

I punti principali del protocollo ruotano intorno alla necessità di mantenere invariati i profili giuridici e contrattuali, il trattamento economico e le tutele in caso di infortuni e malattie.

Sono inoltre previsti:

  • i buoni pasto per i dipendenti;

  • la necessità di facilitare l’accesso al lavoro agile per lavoratori pendolari o che abbiano situazioni familiari complesse, disabilità o altre condizioni di disagio;

  • il mantenimento dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale nell’ambito di fasce stabilite negli accordi aziendali, come da art. 95 del CCNL ANIA e Contratti integrativi aziendali;

  • strumenti informatici a carico delle aziende;

  • ristori economici e/o welfare a supporto dell’attività di lavoro a distanza;

  • investimenti per la formazione delle competenze tecniche;

  • un maggiore coinvolgimento dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) sia per le informative sui rischi generici e specifici connessi allo svolgimento della prestazione lavorativa, in modalità agile, sia per il monitoraggio;

  • sistemi di tutela per garantire il rispetto di libertà e diritti sindacali (bacheche elettroniche, assemblee in remoto con possibilità di votazioni in tempo reale);

  • istituzione di un osservatorio bilaterale con il fine di monitorare l’andamento e gli sviluppi delle linee guida anche in rapporto all’innovazione tecnologica e digitale.

Inoltre viene sancito il diritto alla disconnessione che va inteso come il diritto, per il lavoratore, di non essere costantemente reperibile e di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo, senza ripercussioni sulla sua situazione lavorativa.

Un diritto che, come ricorda il protocollo, è già oggetto di una risoluzione approvata al Parlamento europeo e che ha aperto la strada a una direttiva europea sul tema che verrà discussa alla Commissione europea.


 

I vantaggi dello smartworking

Oggi il settore assicurativo conta il 98% dei suoi addetti in homeworking, scelta adottata inizialmente per contrastare la diffusione del Covid-19 ma che ha permesso, allo stesso tempo, di guardare oltre.

Il Covid-19 ha accelerato quel processo di digitalizzazione del lavoro che per pigrizia e, in parte, diffidenza si tendeva a rimandare già da tempo.

Eppure lo smartworking si è rivelato un modo di riorganizzare il lavoro ricco di opportunità per tutte le parti interessate.

Lo conferma l’analisi di Bankitalia che ha evidenziato come la diffusione del lavoro da remoto sia riuscita da un lato a limitare gli effetti negativi sulla domanda aggregata e sull’occupazione e, dall’altro, a favorire una maggiore inclusione per tutti quei lavoratori che si sono trovati di fronte alla necessità di conciliare il lavoro con gli impegni familiari.

Lo studio inoltre evidenzia come la diffusione del lavoro da remoto non abbia intaccato negativamente la produttività aziendale favorendo, invece, una riduzione dei costi per alcuni settori. Più opportunità, quindi, con lo smartworking, ma anche maggiore flessibilità per i lavoratori senza che questo pregiudichi gli obiettivi aziendali smentendo, forse una volta per tutte, i timori iniziali.

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