È entrato in vigore il nuovo Codice dei Contratti Pubblici che introduce importanti novità nel settore degli appalti (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36)
Uno dei punti chiave è la digitalizzazione dell’intero processo che diventa obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2024.
A partire da questa data, infatti, la programmazione, la progettazione, la pubblicazione, l'affidamento e l'esecuzione dei contratti pubblici dovranno essere concluse in forma digitale, compreso il pagamento delle fatture.
L’importanza dei principi generali: risultato, fiducia e accesso al mercato
Il nuovo codice pone grande enfasi sui principi di risultato, fiducia e accesso al mercato.
Il primo sottolinea il dovere per le stazioni appaltanti di perseguire l'interesse pubblico attraverso contratti tempestivi, di qualità e seguendo il criterio del miglior rapporto qualità-prezzo.
Il secondo richiede un'azione legittima, trasparente e corretta da parte delle autorità pubbliche, dei funzionari e degli operatori economici.
Infine il terzo, il principio dell'accesso al mercato, promuove, l'imparzialità, la non discriminazione, la concorrenza e l'apertura a tutti gli operatori di mercato.
Digitalizzazione e Fideiussioni
La seconda parte del nuovo codice dei contratti è dedicata alla digitalizzazione.
Le regole attuali prevedono maggiore flessibilità per il contraente nella scelta delle procedure da seguire.
Dal 2024, invece, sarà obbligatorio ricorrere alla digitalizzazione di tutte le fasi degli appalti e chi non rispetterà tali standard, sarà automaticamente escluso dalle gare di appalto.
Per raggiungere questo obiettivo, è prevista l'implementazione di un progetto nazionale che prevede l’uso di piattaforme digitali e l'automazione delle procedure.
L’obbligo di ricorrere a procedure digitali riguarderà anche le fideiussioni, che potranno essere emesse esclusivamente in formato digitale. Inoltre, si prevede la semplificazione delle procedure grazie alla possibilità di utilizzare documenti precedentemente inviati in bandi precedenti, attraverso la Banca Dati nazionale dei contratti pubblici gestita dall'ANAC.
Garanzia provvisoria e definitiva: cauzione o fideiussione
Per quanto riguarda la garanzia provvisoria, l’art.53 dichiara che può essere presentata sia sotto forma di cauzione che di fideiussione.
Nel primo caso, la cauzione deve essere costituita presso l’istituto incaricato del servizio di tesoreria o presso le aziende autorizzate, a titolo di pegno a favore della stazione appaltante. La norma specifica che possono essere utilizzati, come sistemi di pagamento, il bonifico o altri metodi elettronici previsti dalla legge, mentre esclude la possibilità di pagare in contanti.
La garanzia sotto forma di fideiussione, invece, può essere rilasciata dalle banche, dalle compagnie assicurative che soddisfino i requisiti di solvibilità previsti dalla legge, o dagli intermediari finanziari abilitati.
Come abbiamo anticipato una delle novità più importanti, introdotta dal nuovo codice, è la previsione che la garanzia fideiussoria debba essere presentata obbligatoriamente in formato digitale. Inoltre, deve essere verificabile telematicamente e gestita mediante piattaforme che utilizzano tecnologie basate su registri distribuiti.
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Sono disponibili fideiussioni di diversa tipologia, le principali sono:
Vantaggi della fideiussione assicurativa
Le fideiussioni assicurative, inoltre, offrono diversi vantaggi:
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sono più facili da ottenere perché seguono procedure più snelle, ponendosi come una soluzione più adatta alle esigenze di un’impresa che non può rischiare rallentamenti a causa dei lunghi tempi di attesa;
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non erode il merito creditizio del soggetto richiedente in quanto si può ottenere semplicemente pagando un premio senza la necessità di depositi di somme collaterali come pegno in controgaranzia.
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sono letteralmente “fatte su misura” rispondendo alle diverse esigenze dei clienti.
