Crisi di Impresa, nuove opportunità per Commercialisti ed Avvocati

Lo scorso 16 marzo è entrata in vigore la normativa sull’obbligo di nomina di Sindaci e Revisori. Ne deriva che entro il 16 dicembre circa 180 mila imprese dovranno dotarsi di organi di controllo anti-crisi, andando ad attingere a nuove professionalità che dovranno essere principalmente individuate tra i Commercialisti, tra gli Avvocati e tra i Consulenti del Lavoro che sono iscritti agli albi (per i sindaci, mentre per la figura di revisore bisogna invece essere iscritti nell’apposito registro).

Come fanno sapere gli stessi interessati, la novità normativa rappresenta una nuova occasione soprattutto per i Commercialisti. Il codice della crisi di impresa ha infatti allargato l’obbligo di vigilanza aziendale, pur non modificando i requisiti di sindaco e di revisore. Ne deriva che le nomine andranno effettuate tra gli iscritti al Registro dei Revisori o agli Albi di Commercialisti e Avvocati.

È intuibile, però, come la professione maggiormente coinvolta dagli effetti della riforma sulla crisi di impresa sia proprio quella dei commercialisti, una classe che al suo interno conta una maggioranza di professionisti con il titolo di revisore già in tasca.

Ad ogni modo, guai a pensare che non possano cambiare i destini di tali nuove professionalità, che saranno esposte a compiti diversi rispetto a quelli cui erano magari abituati ad adempiere. 

In passato, infatti, la figura del sindaco e quella di revisore erano sostanzialmente riconducibili a una funzione di controllo della governance aziendale, e i loro poteri di intervento erano limitati.
Come ci rammentava un recente approfondimento condotto dal quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, è ora invece destinato a cambiare tutto, o comunque molto, con focalizzazione – ad esempio – sul business plan, con arricchimento di competenze che, in buona sostanza, non tutti i professionisti hanno. Si pensi all’analisi dei dati di mercato, all’elaborazione di statistiche, al benchmarking con il mercato e così via. Proprio per tale motivo, ordini e associazioni professionali stanno organizzando corsi di formazione, giornate di studio, seminari. Si farà in tempo, considerando la prossimità delle scadenze?

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