Donazione immobiliare: quali problemi possono sorgere e come evitarli con una polizza

La Donazione immobiliare è un’operazione che espone tutte le parti (da quelle direttamente coinvolte in un’eventuale compravendita del bene oggetto di donazione, alla banca che finanzia un mutuo per acquisto di immobile donato) a una serie di conseguenze che non devono essere sottovalutate, al fine di evitare ogni inconveniente futuro.

Verso l’immobile che è stato donato, infatti, i legittimari del donante (cioè, figli e coniuge) possono infatti esperire un’azione di riduzione se ritengono che la propria quota di legittima sia stata lesa. In alcuni casi, i legittimari possono ricorrere a un’azione legale restitutoria, con la quale ottengono il trasferimento della proprietà dell’immobile, e anche se questi è stato ceduto a terzi.

Proprio per poter evitare tali inconvenienti, negli anni si sono diffuse in maniera crescente sul mercato italiano le Polizze donazione. Ma di cosa si tratta?
 

Polizza donazione: a cosa serve

Sulla base di quanto sopra abbiamo riassunto, è evidente che colui che si trova nella condizione di dover acquistare un immobile che proviene da una donazione debba compiere alcune valutazioni accorte prima di compiere un passo di questo tipo, proprio al fine di evitare gli inconvenienti di cui sopra.

La migliore soluzione in questi casi potrebbe essere quella di ricorrere a una specifica Polizza donazione, ovvero a un contratto assicurativo che permette di tutela il proprio investimento da una serie di rischi che potrebbero emergere nel momento in cui un erede legittimario decida di esperire un’azione di riduzione o di restituzione.

La Polizza sulle Donazioni serve proprio a evitare ripercussioni negative sul proprio patrimonio dinanzi a tali azioni legittime, tramutandosi in tal modo in un importante investimento per la propria serenità.
 

Cosa fare per tutelarsi

Per potersi tutelare contro questa situazione piuttosto spiacevole, è possibile ricorrere a diverse soluzioni.

Per esempio, se il donante è deceduto, e sono trascorsi meno di 10 anni da tale evento, nell’ipotesi di impugnazione dell’atto di donazione il notaio potrebbe chiamare gli altri legittimari potenziali per poter convincere chi ha impugnato l’atto a cambiare idea, giungendo a diverso accordo. Se invece il donante è ancora in vita, non è possibile ricorrere a una rinuncia preventiva all’azione di riduzione, che integrando un patto successorio, non può dunque essere formalizzata.

Oltre alla Polizza assicurativa di cui oggi abbiamo parlato, un modo utile per potersi tutelare contro questi rischi è anche lo scioglimento della donazione per mutuo consenso, con rinuncia all’azione di restituzione. Ovvero, i legittimari che potrebbero impugnare in futuro la donazione sottoscrivono un atto in cui dichiarano l’intenzione di non volersi riprendere il bene, lasciandolo così a disposizione di chi lo ha acquistato.

Attenzione, però: la rinuncia all’azione di restituzione non impedisce ai legittimari di rivalersi, ma solamente che non potranno farlo con il terzo acquirente, ma solo con il donatario!

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