Patente Drone: Quando È Obbligatoria, Quanto Costa E Come Richiederla

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale dell’uso del drone.

La sua tecnologia lo rende uno strumento utile che si presta a molteplici scopi tra cui: foto e video durante le cerimonie, parate e manifestazioni, videosorveglianza. 

Tuttavia la sua diffusione ha aperto la strada a diversi problemi, non solo legati alla privacy delle immagini catturate, ma anche alla necessità di prevenire le conseguenze dei potenziali imprevisti derivanti dal suo utilizzo e garantire una maggiore sicurezza. Per questo il nuovo regolamento estende l'obbligo di un'assicurazione ai droni al di sotto dei 250 grammi, eliminando la distinzione in base al peso.

La diffusione del drone ha quindi posto la necessità di ridefinire le norme che ne regolano il suo utilizzo, tra cui appunto l’introduzione dell’obbligo di stipulare una polizza assicurativa per tutti, e alcune novità sul patentino di guida

Da luglio 2020, in particolare, è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo che ha trasferito parte della competenza normativa all’ European Union Aviation Safety Agency (EASA), armonizzando le norme sul territorio dell’Unione Europea.

L’aspetto centrale è l’eliminazione della distinzione dell’uso del drone per scopo ricreativo o professionale e la loro classificazione in base al rischio che ne deriva dal loro utilizzo.
 

Obbligo dell’attestato per i droni sopra i 249 grammi

Il nuovo regolamento prevede quindi l’obbligo di patentino PILOTA APR (operazioni non critiche) per tutti i possessori di un drone di peso pari o superiore a 250 grammi, mentre chi ha un drone sotto i 250 grammi non dovrà sostenere nessun esame. Il Mavic Mini, ad esempio, non ha l’obbligo di attestato in quanto è di esattamente 249 grammi.

L’attestato autorizza a volare sia per hobby che per ragioni professionali nel rispetto delle distanze di sicurezza:

- 50 metri dalle persone non sotto il controllo del pilota
- 150 metri dalle aree urbane 
- Possibilità di volare solo a vista, altezza massima 120 metri, nelle aree in cui non ci sono divieti. 
 

Cosa fare per ottenere la Patente Pilota APR per il drone e quanto costa

Per ottenere l’attestato è necessario superare un esame, che è possibile sostenere comodamente online.

Gli aspiranti piloti dovranno dotarsi di un’identità SPID e autenticarsi sulla piattaforma Enac dedicata.

Una volta completata la procedura di autenticazione, inserendo i dati anagrafici, il candidato dovrà effettuare un pagamento online di 31 euro, pena l’impossibilità di accedere alla procedura di esame.

L’esame consiste in un test di 40 domande a risposta multipla con un tempo di 60 minuti a disposizione. 

Ogni candidato ha a disposizione quattro tentativi. Nel caso in cui tutti i tentativi abbiano avuto esito negativo sarà possibile accedere nuovamente test solo dopo aver effettuato nuovamente il pagamento.

Le domande verteranno sulle materie esposte sul cd. Syllabus, messo a disposizione dall’ENAC. È inoltre necessario possedere una conoscenza delle nozioni di anatomia, fisiologia e aereodinamica.
 

Attenzione alle zone vietate al volo dei droni

Tuttavia è importante ricordare che l’ottenimento della patente non autorizza a volare liberamente ovunque, ma solo nelle aree regolamentate prive di divieto.

Lo spazio aereo infatti è stato suddiviso in tre grandi categorie:

- ATZ, le zone di traffico degli aeroporti, in cui è possibile volare in media entro i 15 km da queste e non superando i 25 mt dal suolo.
- CTR (control traffic region), ovvero le zone dove è possibile volare fino a un’altezza di 60 metri dal suolo ed entro i 200 metri dal raggio del pilota.
- Fuori dalle CTR in cui è possibile volare fino a 120 mt di altezza e fino a 500 mt di raggio.

Per maggiori chiarimenti è comunque possibile consultare le aree sulla piattaforma D-FLIGHT, dopo aver provveduto all’autenticazione e alla registrazione del vostro drone. 

 

 

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