proroga smart working per privati e statali fino a luglio 2021

Il Governo continua a intervenire per contrastare la diffusione del Covid-19 attraverso la regolarizzazione dei vari settori socio-economici del Paese.

Il 23 aprile è stato il turno del mondo del lavoro con l’approvazione del Decreto Riaperture.

La situazione di emergenza aveva già portato a ripensare i diritti e i doveri nello smart working, per mantenere una continuità con i diritti del lavoro tradizionale.

Grazie a questi passi avanti, è stato possibile prorogare lo stato di emergenza e con esso lo smart-working semplificato dal 31 Aprile al 31 Luglio.

 

Smart-working: cosa dice il Decreto Riaperture

In particolare l’art.11 del decreto dichiara: “I termini previsti dalle disposizioni legislative di cui all’allegato 2 sono prorogati fino al 31 luglio 2021, e le relative disposizioni vengono attuate nei limiti delle risorse disponibili autorizzate a legislazione vigente”.

Inoltre il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha anticipato che la proroga potrebbe essere estesa fino al 30 settembre, sia per la Pubblica amministrazione che per il settore privato.
Orlando ha infatti trattato il tema sulle modalità da adottare per il rientro dichiarando che il ritorno alla normalità “dovrà avvenire riflettendo su punti di forza e di debolezza che sono emersi durante questo lungo periodo di sperimentazione di lavoro agile emergenziale.”

Ci sono quindi buone possibilità che anche i lavoratori del settore privato potranno accedere a forme di smart-working semplificato senza la necessità di firmare un accordo individuale con i dipendenti. Inoltre per assolvere gli obblighi in materia di sicurezza del lavoro sarà sufficiente ricorrere alla documentazione presente sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL).
 

Come accedere alla procedura semplificata

La procedura da seguire per comunicare l’applicazione del lavoro agile resta quindi quella prevista dall'art. 90, commi 3 e 4, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito in L. n. 77 del 17 luglio 2020, n. 77, utilizzando modulistica e applicativo informatico resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Sarà quindi sufficiente trasmettere al Ministero del lavoro:

  • il file excel in cui vengono indicate le informazioni sui lavoratori coinvolti;
  • il Modello di comunicazione dei periodi di lavoro che saranno svolti in Smart working.

La legge specifica che ai lavoratori agili deve essere garantita la parità di trattamento economico e normativo rispetto ai loro colleghi che svolgono le loro mansioni lavorative in presenza. Per quanto riguarda la loro tutela in caso di infortuni, malattie professionali, restano valide le modalità indicate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.

Ricordiamo che il lavoro agile, o smart-working, è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro caratterizzato dall’assenza di vincoli spaziali. Una sua definizione era già stata elaborata nella legge n. 81/2017, ponendo l'attenzione sulla flessibilità organizzativa e la volontarietà delle parti sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto.

Il Covid-19 ha dato una spinta all’adozione di questa modalità di lavoro superando, in un certo senso alcuni ostacoli e ponendo, allo stesso tempo, nuove sfide.

Da un lato infatti ha permesso di superare la diffidenza di alcuni datori di lavoro su questa modalità di lavoro, dall’altro ha accelerato l’introduzione del concetto di agilità e flessibilità del lavoro in un Paese che da sempre è legato a un’idea del lavoro statico e rigidamente strutturato.

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