Calcolo Misto

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) nel marzo del 2019 ha diffuso un aggiornamento di quelli che sono i coefficienti per la rivalutazione dei salari.

Questi elementi sono utili al fine di calcolare il valore medio delle prestazioni pensionistiche percepite dal singolo individuo, ovvero, un dato obbligatorio per stabilire la quota degli assegni soggetti a quello che viene definito “Calcolo Retributivo della Pensione”.

Sostanzialmente, si tratta di un’informativa utile soprattutto a chi andrà in pensione entro l’anno 2019; i coefficienti aggiornati, infatti, potranno dare al lavoratore un quadro più chiaro relativamente al suo assegno previdenziale.

È importante ricordare a questo proposito che per coloro che hanno diritto alla pensione dal 2019, saranno oggetto di rivalutazione le retribuzioni percepite entro la data del 31 dicembre 2017.


Calcolo retributivo: come funziona

Il sistema di Calcolo Retributivo viene applicato a tutti quei lavoratori che, alla data del 31 dicembre 1995, possono dimostrare un’anzianità contributiva pari o superiore ai 18 anni.

Per procedere con il calcolo retributivo è necessario riferirsi a due quote differenti, ovvero: 

  • Quota A, quella relativa all’anzianità precedente fino al 31 dicembre 1992;
  • Quota B, quella relativa alla suddetta anzianità ma successiva al 1° gennaio 1993.

Per quanto riguarda la quota denominata “A”, il calcolo viene eseguito in base alla retribuzione giornaliera pensionabile eseguendo una media delle 540 retribuzioni più alte. Per quanto riguarda la quota “B”, invece, si prende in considerazione un tot numero di retribuzioni per calcolare quella giornaliera. In questo caso, il numero delle retribuzioni da prendere in considerazione varia in base alla tipologia di raggruppamento a cui appartiene il lavoratore. 

Le tipologie di raggruppamento in questione sono le seguenti:
 

  1. Ovvero coloro che prestano un’attività tecnica o artistica a tempo determinato; in questo caso verranno prese in considerazione 1.900 retribuzioni;
  2. Che comprende tutti quelli che, pur prestando un’attività a tempo determinato, non appartengono al gruppo A; in questo caso, vengono prese in considerazione 2.600 retribuzioni;
  3. Che raggruppa tutti coloro che svolgono un’attività a tempo indeterminato differente da quelle comprese nel gruppo A; per questi lavoratori, vengono prese in considerazione 3.120 retribuzioni.
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