Bonus casa 2023 per prima casa e under 36

La casa, per gli italiani, è uno dei beni più importanti; un luogo a cui affidare la realizzazione dei propri desideri, e in cui trovare conforto.

Questo legame spiega perché gli italiani sono da sempre conosciuti come un “popolo di proprietari”.

Tuttavia si tratta di un bene non sempre accessibile, soprattutto per i più giovani, a causa dei requisiti necessari per accedere a un mutuo e dei costi spesso elevati che derivano dalla gestione dell’immobile. 

È in questo contesto che si inseriscono alcune manovre del governo rivolte alla casa e al mutuo come il Bonus prima casa, presente nella Legge di bilancio 2022 arrivata alla Camera lo scorso 28 novembre.

Si tratta, in realtà, della proroga di misure già adottate dal precedente Governo, in scadenza a dicembre 2022, per cui si prevede lo stanziamento di 430 milioni di euro.

L’iter di approvazione del testo dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre.

 

Agevolazioni mutui: in cosa consistono
 

Il pacchetto di aiuti offre la possibilità di richiedere allo Stato garanzie fino all’80% della quota capitale del mutuo richiesto,
 

Inoltre, prevede:

l’esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e catastale, nei casi in cui l’atto di acquisto immobiliare sia soggetto a imposta di registro

• nei casi di acquisti soggetti a IVA, un credito d’imposta pari all’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione all’acquisto, applicata con aliquota del 4%. Questo aspetto è valido nei casi in cui non trova applicazione il regime di esenzione di cui all’articolo 10, n. 8-bis, del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 (Decreto IVA)

• l’esenzione dall’imposta sostitutiva
 

Un aspetto importante è che il Decreto Aiuti Ter prevede la possibilità di accedere alla garanzia Consap fino all’80% della quota capitale anche se il TEG (tasso effettivo globale) è maggiore del TEGM (tasso effettivo globale medio).

 

Chi può richiedere il Bonus mutuo sulla prima casa
 

Le misure si rivolgono ai giovani che decidono di richiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa.
 

In particolare, sono destinate a tutti coloro che:

  • non hanno ancora compiuto 36 anni nell’anno in cui l’atto è rogitato

  • hanno un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 40.000 euro annui

  • non sono proprietari di altri immobili a uso abitativo (restano esclusi quelli acquisiti per successione mortis causa, o in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli)

  • non hanno acquistato un altro immobile con l’agevolazione prima casa e, se lo possiedono, devono venderlo entro un anno dalla data del nuovo acquisto

  • hanno la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile o decidano di spostare la residenza nel Comune entro 18 mesi dall’acquisto

     

Gli immobili che rientrano nella misura
 

Sono previsti dei requisiti anche per gli immobili che devono essere classificati o classificabili nelle seguenti categorie catastali:

  • A/2 (abitazioni di tipo civile)

  • A/3 (abitazioni di tipo economico)

  • A/4 (abitazioni di tipo popolare)

  • A/5 (abitazione di tipo ultra popolare)

  • A/6 (abitazione di tipo rurale)

  • A/7 (abitazioni in villini)

  • A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi)
     

Restano esclusi, quindi, gli immobili appartenenti alle categorie: A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminente pregio storico e artistico).

 

La Polizza Incendio e Scoppio per il mutuo: è obbligatoria?
 

Per proteggere l’immobile, una volta ottenuto il mutuo, potrebbe essere necessario stipulare la Polizza Incendio e Scoppio. 

La banca che eroga il mutuo può suggerire le proprie soluzioni assicurative, ma ricordiamo che il nuovo proprietario è libero per legge di cercare soluzioni più convenienti per la Polizza.

Può rivolgersi in questo caso a servizi di polizze online, broker o compagnie.

Si tratta di un’assicurazione che in seguito al decreto n. 59/2012, convertito in Legge n. 100/2012, viene spesso chiesta come condizione dall’ente che eroga il prestito rendendola nei fatti obbligatoria.

Il fine della Polizza è quello di tutelare sia la banca, che ha erogato il finanziamento, che il proprietario dell’immobile da tutti quegli eventi imprevisti che possono danneggiare l’immobile. 

 

Le Garanzie della Polizza
 

La Polizza Incendio e Scoppio, oltre a tutelare l’investimento, garantisce una protezione da tutte quelle circostanze che possono provocare danni ingenti all’immobile come:

  • incendi, fulmini, esplosioni

  • perdite di fumo, gas, vapore

  • scariche elettriche

  • perdite di acqua

  • urto di oggetti volanti

     

Risarcimento danni: come funziona
 

In che modo la protezione si rende effettiva?

La Polizza garantisce il risarcimento dei danni subiti dall’abitazione, dopo un’attenta verifica da parte di un perito.

La modalità di indennizzo varia in base alle condizioni previste dalla Polizza. 

Uno degli aspetti da considerare, infatti, quando si sta per stipulare l’Assicurazione Incendio e Scoppio è se sottoscrivere la Polizza a Primo rischio assoluto o a Valore Intero.

In linea generale possiamo dire che la prima tipologia offre un indennizzo integrale per danni uguali o minori al massimale indicato nel contratto.

La seconda, invece, di una Polizza a Valore Intero viene applicata la regola proporzionale. In questo modo, se l’immobile è stato assicurato per un valore inferiore al suo valore intero, la compagnia verserà un indennizzo decurtato della percentuale rimanente.

La scelta dipende da diversi fattori, come la disponibilità economica dell’assicurato, valore dell’immobile o la durata del mutuo, per questo motivo è consigliabile affidarsi a un esperto per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.  

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