Cassa Integrezione E Cessione Del Quinto: Come Funziona

La scelta di accedere a un prestito tramite la Cessione del Quinto diventa sempre più frequente. 

Questa modalità del resto si presenta una valida alternativa per dipendenti pubblici e privati che desiderano accedere a un finanziamento in modo facile e comodo.
 

Come funziona la cessione del quinto

Attraverso la cessione del quinto infatti il datore di lavoro si impegna a versare mensilmente alla Banca, o all’istituto di credito, un importo finalizzato a coprire la rata del prestito. L’importo non può comunque superare il 20% dello stipendio del dipendente.

Le garanzie richieste sono il TFR, con una somma minima già cumulata, la stipulazione di una Polizza sul rischio vita e perdita del lavoro a favore dell’ente erogatore.   

Questa soluzione risulta particolarmente conveniente per tutti i soggetti. Il richiedente può accedere a un prestito economicamente sostenibile, mentre l’ente erogatore della somma è generalmente più predisposto ad accettare il prestito, in quanto si presenta come una modalità di finanziamento abbastanza sicura. 
 

Cessione del Quinto con Cassa Integrazione

Può capitare infatti che l’azienda, nei periodi particolarmente critici, decida di richiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti.

In questo caso il titolare dell’attività si troverà nella condizione di dover pagare le rate della Cessione del Quinto del proprio dipendente sulla base di uno stipendio ridotto. Una circostanza che sicuramente potrebbe influire gravemente sulla sua qualità della vita.

Tuttavia esistono diverse possibilità per evitare questa situazione che variano caso per caso.

In linea generale le strade di cui disporrà il lavoratore in cassa integrazione sono due:

- Riduzione della rata: possibile nei casi, ad esempio, in cui la cassa integrazione comporti una riduzione dello stipendio di almeno il 30%. In questo caso è probabile che il lavoratore avrà la possibilità di ridurre la rata mensile allungando però la durata del contratto, così da poter coprire il prestito a condizioni maggiormente compatibili con la subentrata condizione economica. 
- Sospensione della rata: opzione possibile nel caso in cui la riduzione dello stipendio superi il 50%. In questo caso il lavoratore può ottenere la sospensione temporanea della rata. La compagnia assicurativa interviene e si sostituisce al dipendente coprendo le rate del cliente per un determinato periodo di tempo. Attraverso questa modalità la durata del contratto quindi resta invariata. Il versamento delle rate da parte del cliente ripartirà quando quest’ultimo verrà reintegrato o, in alternativa, assunto da un’altra azienda. 
Nel caso in cui si presenti questa seconda possibilità sarà necessario rivedere i dettagli del finanziamento tramite TFR in base alle nuove condizioni di lavoro del dipendente. 

Tuttavia esiste anche la possibilità di non poter intervenire in nessun modo. Questa circostanza si presenta, ad esempio, nel caso in cui la cassa integrazione abbia comportato una riduzione dello stipendio inferiore al 30%. 

In questo caso è probabile che la rata da versare resti invariata e a carico del lavoratore. 
 

Richiesta di finanziamento tramite cessione del quinto durante la cassa integrazione

Se la condizione di cassa integrazione è antecedente alla richiesta del prestito, la banca può decidere di negare il prestito. 

Tuttavia se la richiesta viene avanzata in presenza di cassa integrazione ordinaria ci sono buone possibilità che venga accettata. La cassa integrazione ordinaria infatti viene chiesta solitamente nei casi di crisi facilmente risolvibile e temporanea. 

 

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